Sono Andrea Barbieri, lavoro da 7 anni nel settore delle costruzioni; sono specializzato nel settore del parquet. In questo blog, che inauguro oggi, vorrei parlare degli argomenti che giornalmente affronto con rivenditori, progettisti e costruttori, per poter essere di aiuto a chi volesse acquistare con serenetà e consapevolezza un pavimento in legno. E' mia intezione affrontare argomenti commerciali e tecnici.
Eviterei le solite manfrine del tipo: il legno è un prodotto naturale, è caldo, è elegante. Per fare dei pavimenti avete tendenzialmente 5 possibilità: gres porcellanato, legno, pietre naturali, resine e laminati. Ognuno di questi prodotti ha carettaristiche che possono diventare pregi o difetti, a seconda dei punti di vista.
Se decidete di mettere del legno avete due opzioni: il tradizionale e il prefinito.
Il tradizionale ha vari spessori e varie lunghezze ma la cosa fondamentale è che si tratta di legno massiccio, o massello, che, una volta incollato al massetto, va levigato, stuccato e verniciato; lavorazioni che richiedono sviariati giorni a seconda delle condizioni ambimentali. Il prefinito, anche questo ha diverse dimensioni, è formato da uno strato superiore di legno nobile (almeno 2,5 mm) e da altri 2 o 3 strati inferiori che possono essere in abete, betulla o pioppo. Fra le tre essenze, il pioppo è quella meno pregiata e denota, tendezialmente, la provenienza della plancia, che avrà origine, ad esempio, dalla Cina. Una volta incollato, ogni prefinito è calpestabile dopo qualche ora. Affronterò in altri blog gli argomenti della posa, della levigatura e della provenienza. Al momento concentriamoci su perché scegliere un tradizionale o un prefinito. Fino a qualche anno fa il tradizionale la faceva da padrone, ma da qualche anno il prefinito spopola per la sua grande versatilità: quasi tutte le aziende producono o importano plance lunghe fino a tre metri, con diverse finiture (anticate, col taglio sega, ecc.), verniciate, oliate e cerate. E soprattutto con prezzi molto vari. Attraverso un parquet tradizionale è possibile ogni tipo di personalizzazione: dal tipo di spazzolatura al grado di lucentezza della vernice (chiedete al posatore di farvi vedere qualche prova). Ma occorre tempo. La vernice del parquet nel corso degli anni si usura ma posando il tradizionale, lo potrete far rilevigare ed avrà la stessa bellezza di un pavimento appena posato. Anche il prefinito può essere rilevigato, ma dovrà avere almeno 3 mm di nobile e se avete scelto dei colori o delle finiture particolari, sarà difficile che il posatore riesca a riprodurre a mano le stesse tonalità o le stesse superfici ottenute al livello industriale. E' curioso notare che, fino a 15 anni fa, che voleva "distinguersi" scegliesse il prefinito; oggi, vale il contrario: chi mette il tradizionale ha la possibilità di avere un pavimento che ha solo lui, con varie possibilità di posa e svariate essenze che esulano dalle tante colorazioni del rovere.